Bruxelles, 21 novembre - Noi, giovani europei, non conoscevamo la guerra, almeno fino a questo tardo autunno che sa già di inverno. Oggi conosciamo una guerra diversa da quella studiata sui libri di storia, strategica, del terrore. Oggi al risveglio a Bruxelles, sotto i primi fiocchi di neve, abbiamo appreso che la città è controllata dalle forze dell'ordine, presidiata dall'esercito alla ricerca di Salah e dei suoi fiancheggiatori. Loro sono giovani come noi, hanno tra i 20 e i 30 anni, nati, educati! in Europa. I media dicono che a Molenbeek continuano le perquisizioni nelle case, rastrellate una ad una e che è stato ritrovato un piccolo arsenale di armi, anche chimiche. Mentre leggiamo i comunicati dell'unità di crisi belga, vale la pena ricordare a noi stessi che siamo qui "pour l'europe unie" e che non siamo affatto impauriti o scoraggiati. Partiti da diverse città europee, primo appuntamento il 12 novembre, per il training "Be Ready 4 EU", organizzato dall'associazione Europe HOpes, 10 giovani europei vogliamo comprendere e comunicare l'Unione Europea ai suoi cittadini e scoprire se una integrazione tra diverse nazioni e sovranità è davvero possibile. E perché no, noi, questi giovani europei, vogliamo anche dire la nostra e influire sui processi decisionali a livello di Unione, come fanno i lobbisti di professione qui nella grande mela d'Europa.